Sebbene il prezzo dell'oro sia rimasto relativamente invariato, è stato ampiamente supportato nella parte iniziale del mese, in vista della riunione del FOMC della Federal Reserve. I prezzi al consumo di agosto sono risultati inferiori alle aspettative, con un ritmo di inflazione annuale del 2,5%, il più basso dal febbraio 2021. Un’eccezione è rappresentata dai costi per gli affitti, saliti dal 5,1% al 5,2%. I numeri dell'inflazione complessiva, tuttavia, hanno alimentato la decisione della Federal Reserve sui tassi.
Il taglio di 50 punti base (pb) ha sorpreso la maggior parte del mercato che si aspettava una riduzione più conservativa di 25 pb. Powell, il Presidente della Fed, si è affrettato a sminuire l'idea che tagli così consistenti diventino la norma, descrivendo questa come una "ricalibrazione" della politica della Federal Reserve, ed è probabile che entro la fine del 2024 venga effettuato un ulteriore taglio di 50 pb in totale (25 pb in ciascuna delle riunioni di novembre e dicembre).
Il 20 settembre l'oro ha sfondato quota 2.600 dollari USA, poco dopo l'annuncio del taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, per poi toccare il massimo storico di 2.685 dollari USA il 26 settembre. Negli ultimi giorni del mese il prezzo dell'oro è diminuito grazie all'indice dei prezzi della spesa per consumi personali (PCE), la misura dell'inflazione preferita dalla Federal Reserve. Mentre il PCE core si è attestato al di sotto delle stime del consensus, la spesa e i redditi personali sono risultati entrambi inferiori alle previsioni, segnalando un rallentamento dell'economia.